Francesco Guccini – Il vecchio e il bambino

Francesco Guccini – Il vecchio e il bambino

Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera; 
la polvere rossa si alzava lontano e il sole brillava di luce non vera... L' immensa pianura sembrava arrivare fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare 
e tutto d' intorno non c'era nessuno: solo il tetro contorno di torri di fumo... I due camminavano, il giorno cadeva, il vecchio parlava e piano piangeva: 
con l' anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo di miti passati... I vecchi subiscon le ingiurie degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni, 
i vecchi non

Nomadi – Ti lascio una parola

Ti regalo le mie scarpe sono nuove
 prendi anche qualche libro puo' servire Sapro' alzarmi in volo e vedere dove sei ti mandero' a dire goodbye ti regalo la mia giacca ti sta bene ti lascio una valigia da riempire ti lascio anche il mio numero perche' non si sa mai ti
 lascio una parola goodbye Goodbye my friend goodbye .. Quanti sogni, viaggi, colori, antichi rancori e una fantasia piena di amori e andare contro il vento non
 e' difficile lo sai lo e' senza un saluto caso mai  

Prendimi per mano – canzone religiosa

Per me è vicina ormai la grande sera, il sole muore verso l’orizzonte… Io sento che il tuo regno è piu’ vicino: son pronto per il viaggio mio con Te. Prendimi per mano, Dio mio, guidami nel mondo a modo tuo… 
La strada è tanto lunga e tanto dura, però con te nel cuor non ho paura

Stadio – Un giorno mi dirai

Un giorno ti dirò Che ho rinunciato alla mia felicità per te E tu riderai, riderai, e tu riderai di me Un giorno ti dirò Che ti volevo bene più di me E tu riderai, riderai, tu riderai di me E mi dirai che un padre Non deve piangere mai Non deve piangere mai    

Annabel Lee

Molti e molti anni or sono, in un regno vicino al mare, viveva una fanciulla che potete chiamare col nome di Annabel Lee; aveva quella fanciulla un solo pensiero: amare ed essere amata da me. Io fanciullo, e lei fanciulla, in quel regno vicino al mare: ma ci amavamo d’amore ch’era altro che amore, io e la mia Annabel Lee; di tanto amore i serafini alati del cielo invidiavano lei e me. E proprio per questo, molto molto tempo fa, in quel regno vicino al mare, uscì un gran vento da una nuvola e raggelò la mia bella Annabel Lee;

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio. Così li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio. O cara speranza, quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla. Per tutti la morte ha uno sguardo. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro

Caro Nonno

Caro nonno, son passati tanti giorni  Ho aspettato e ho capito che non torni  Ti hanno messo come un seme in un bell’orto  Ho guardato e ho capito che sei morto  Vorrei farti ritornare, ma non posso  Nel mio cuore il dolore ha fatto un fosso  In quel fosso come un seme ti ho sepolto  E per innaffiarti bene ho pianto molto  È venuta primavera e sei fiorito  Quando il pianto nei miei occhi era finito  Ora è maggio e oramai non piango più  Nel tuo orto son fioriti i gigli blu  E io ancora non ti vedo, però ora

La nonna

Nonna tu nei cortili dell’estate, già alzata all’alba, sola ad aprire imposte e ricevere il sole,
accompagnando la febbre dei miei ultimi sogni con lo strofinio appena udibile dei tuoi passi,
entrando dalla parte del giorno a restituirmi il mondo nella fragranza del caffellatte.
Non dimentico nulla, io crebbi sulla sponda della tua vestaglia e dei tuoi scialletti,
del tuo gusto per il lilla che ti fa come una cenere di colombe fra i capelli e le guance,
e sento un’altra volta il soave andare delle pantofole che ti portai dal Cile.
E sto vedendo la lunghissima treccia che tu lasci libera quando ti alzi, come un

Ti ho cercato perché… Mancavi!

E ho cercato te perché mancavi. Ti ho cercato dentro a un pensiero. L’ho fatto in un sorriso. Ti ho cercato in uno sguardo tra le righe del giorno Nel mio inferno e paradiso, nel mio assoluto silenzio, tra gioia e amarezza. L’ho fatto in posti nuovi e su vecchie strade, tra le ombre dei giorni. L’ho fatto facendomi male con ogni forza e gran speranza. Ti ho cercato perché …. Mancavi! (Elias Kimera)

Se dovessi morire

Se io dovessi morire E tu dovessi vivere E il tempo gorgogliasse E il mattino brillasse E il mezzodì ardesse Com’è sempre accaduto Se gli Uccelli costruissero di buonora E le Api si dessero altrettanto da fare Ci si potrebbe accomiatare a discrezione Dalle imprese di quaggiù! È dolce sapere che i titoli terranno Quando noi con le Margherite giaceremo Che il Commercio continuerà E gli Affari voleranno vivaci Rende la partenza tranquilla E mantiene l’anima serena Che gentiluomini così brillanti Dirigano la piacevole scena! (Emily Dickinson)