La nonna
Nonna tu nei cortili dell’estate, già alzata all’alba, sola ad aprire imposte e ricevere il sole, accompagnando la febbre dei miei ultimi sogni con lo strofinio appena udibile dei tuoi passi, entrando dalla parte del giorno a restituirmi il mondo nella fragranza del caffellatte. Non dimentico nulla, io crebbi sulla sponda della tua vestaglia e dei tuoi scialletti, del tuo gusto per il lilla che ti fa come una cenere di colombe fra i capelli e le guance, e sento un’altra volta il soave andare delle pantofole che ti portai dal Cile. E sto vedendo la lunghissima treccia che tu lasci libera quando ti alzi, come un